Capitale Italiana della Cultura 2020, Montepulciano e altre 4 città per la vittoria

Cinque città, cinque territori, cinque unicità, due province e due regioni per un solo obiettivo: diventare una grande area Capitale Italiana della Cultura 2020. I comuni di Montepulciano, Chiusi, Torrita di Siena, Castiglione del Lago e Città della Pieve si uniscono per portare nella Val di Chiana (Siena, Toscana, i primi tre) e nell'area del lago Trasimeno (Perugia, Umbria, gli ultimi due) il meglio del mondo culturale italiano, con l'idea di mettere in mostra l'expertise artistica locale, con più di un occhio verso l'estero.

La sfida si gioca in molteplici campi: quello tecnologico e dei new media fa la voce grossa. Infatti, agire online tramite specifiche piattaforme cercando di parlare in varie lingue per raccontare il progetto messo in atto dai cinque comuni sarà la sfida decisiva, che permetterà di mettere in luce le potenzialità del progetto. Diventare Capitale Italiana della Cultura 2020 significa ricevere finanziamenti e attenzione, aspetti che generano turismo ed economia, donando una possibilità di crescita economica a livello locale. E le potenzialità non mancano: Montepulciano, Chiusi, Città della Pieve, Castiglione del Lago e Torrita di Siena vivono di tradizione e cultura locale, di artigianato e sostenibilità.

L'idea parte dai valori del Cantiere dell'Arte di Montepulciano, ripresi dal comitato intercomunale. Il Cantiere è stata la base di partenza per un ragionamento più ampio che ha portato alla proposta dei cinque comuni. Dopo la presentazione del dossier - avvenuta nel mese di settembre - il 15 novembre 2017 ci sarà la prima scrematura: le dieci finaliste avranno poi modo di delineare i rispettivi dossier e, entro il 31 gennaio 2018, il Ministero dei Beni Culturali dirà chi si sarà aggiudicato il prestigioso titolo. Capitale Italiana della Cultura 2020: Montepulciano, Chiusi, Torrita di Siena, Castiglione del Lago e Città della Pieve ci credono.